Corso di lezioni “Conoscere per cambiare. Politica, economia e società”
La “Scuola politica europea Left” organizza un ciclo di lezioni rivolto a operatori, cittadini e studiosi interessati al recupero della politica nel senso più alto della parola, nella consapevolezza che essa sia essenziale per il buon funzionamento della società. Una politica che sia impegno, cultura, informazione, centralità dell’interesse collettivo.
Il corso è finalizzato:
1. alla chiarificazione del ruolo dei presupposti teorici nell’analisi dell’economia, della società e nella pratica politica;
2. allo studio della comunicazione politica e delle forme organizzative, con riferimento alle trasformazioni generate nella società dalle nuove tecnologie;
3. alla comprensione del legame tra i vari livelli decisionali e dei loro processi, con particolare riferimento alla dimensione europea.
Le lezioni verteranno su problematiche di attualità, con lo sforzo di fornire ad esse un inquadramento storico. Ciascun incontro sarà composto di due moduli, con mezz’ora di intervallo tra un modulo e l’altro. Ogni lezione avrà uno spazio dedicato alla discussione e all’approfondimento, a cui potranno partecipare anche docenti di altre parti del corso. Le lezioni si terranno il venerdì pomeriggio dalle 17 alle 21, a partire da venerdì 28 febbraio 2020, presso lo spazio M3, via Ludovico di Savoia n. 2B, Roma. Il contributo di iscrizione al corso è di 99 euro + IVA, e di 49 euro + IVA per coloro che non hanno compiuto i 30 anni di età.
A seguire le sei aree tematiche, le date e i docenti delle lezioni.
Venerdì 28 febbraio – Conoscere e raccontare l’Europa, a cura di Roberto Musacchio e Pasqualina Napolitano
Vogliamo proporvi di conoscere l'Europa a partire dalla esperienza che abbiamo fatto come Parlamentari Europei. Conoscere tutto ciò che serve per agire dentro una sua istituzione, ma anche nella società. Che sono la composizione e il funzionamento delle istituzioni europee, le norme che le regolano, le azioni che svolgono. Ma anche la Storia che ha portato al punto in cui siamo. Le criticità. I cambiamenti auspicabili. Il ruolo dei corpi intermedi, della pubblica opinione, delle cittadine e dei cittadini.
Venerdì 13 marzo – Teorie economiche a confronto, a cura di Gabriele Beccari e Andrea Ventura
Tra gli anni settanta e gli anni ottanta del secolo scorso, in Occidente, è cambiato il riferimento teorico per le politiche economiche: la teoria keynesiana si è stata sostituita da quella neoclassica. Nella lezione verrà confrontato il quadro concettuale delle due scuole di pensiero su temi quali l’equilibrio economico, la distribuzione del reddito, il tasso di interesse, la moneta, le funzioni del settore pubblico. Verrà infine fornita qualche indicazione su come i recenti sviluppi tecnologici pongano problemi a cui entrambe le teorie non sono in grado di rispondere.
Venerdì 27 marzo - La transizione come passaggio di formazione economico-sociale: il ruolo del digitale nel nuovo paradigma della produzione, del lavoro e della conoscenza, a cura di Sergio Bellucci
Le trasformazioni della produzione, dei cicli economici, delle forme del lavoro, le compatibilità delle attività umane con i cicli naturali, l’intervento tecnologico sul ciclo evolutivo della vita, la trasformazione dell’intera sfera terrestre in mero ciclo produttivo – salute, cibo, materie prime, energia, cultura, ecc… – spingono alla crisi le istituzioni politiche, monetarie ed economiche. Le forme della vecchia rappresentanza politica e sociale si sgretolano e le nuove stentano ad affermarsi. Questo è il passaggio storico che definisco come “La Transizione”. Genetica, Robotica, Intelligenza Artificiale, Nanotecnologie si offrono o come nuove forme del dominio totale o come modalità di riorganizzazione del fare umano e della sua sostenibilità. Nuovi soggetti sociali emergenti lottano per far affermare regole che consentano loro di sviluppare le potenzialità delle nuove forme di valorizzazione del capitale. Vecchie forme istituzionali delle democrazie liberali nazionali, non adeguate a normare le nuove potenzialità del fare digitale, inseguono e soccombono, una ad una, partendo dai paesi tecnologicamente meno attrezzati. Le forme organizzate della politica, figlie dell’era industriale e in primo luogo i partiti novecenteschi, perdono senso e si sciolgono progressivamente.
Venerdì 17 aprile - Teorie e pratiche della rivoluzione, a cura di Elisabetta Amalfitano, Noemi Ghetti e Andrea Ventura
Nel corso della lezione muoveremo dalla teoria economica di Marx, mostrando quanto, in diversi momenti della sua vita, egli si sia mostrato diffidente nei confronti di una visione troppo schematica e meccanicistica della storia e della lotta di classe. Seguirà una breve storia della ricezione del pensiero di Marx e del marxismo in Italia e in Russia da fine Ottocento agli studi più recenti. Illustreremo in particolare la disputa ventennale tra Lenin e Bogdanov sul determinismo economico e sull’idea di rivoluzione. Nella sostanza verrà illustrato quanto le idee di Marx abbiano trovato interpretazioni spesso in radicale contrapposizione tra loro: all’interno di esse, centrale fu il tema della realizzazione di una nuova umanità e le vie per perseguirla. Si mostrerà infine quanto questi dibattiti siano di interesse anche per i problemi della società contemporanea.
Venerdì 8 (oppure 15) maggio - La crisi della rappresentanza e il soggetto politico del XXI secolo, a cura di Giovanni Russo Spena e Patrizia Sentinelli
Nella lezione discuteremo del distacco della politica "ufficiale" e "di Palazzo" dalle contraddizioni sociali, e della crisi di rappresentanza che ne consegue. Pensiamo che occorra riscoprire la "aurea semplicità" delle regole della rappresentanza: “una testa, un voto", un corpo di regole indirizzato a dar voce al popolo organizzato. Pensiamo inoltre che le regole sulla effettiva rappresentanza politica non sopportino manipolazioni, e che sia necessario fuoriuscire da quella retorica della cosiddetta "democrazia governante" che ha condotto al "commissariamento" del Parlamento da parte del governo. Intendiamo mettere in luce il nesso tra questi temi e la crisi dei partiti come struttura intermedia della società. Certo, essi hanno subito un inaccettabile degrado: assistiamo allo squallore dei partiti "personali", "griffati", segmenti ormai dell'apparato statuale e non più espressione del pluralismo sociale. Per rifondare l'idea di partito, va rimesso al centro l'articolo 49 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale". Ci interrogheremo sul costituzionalismo in una prospettiva storica, con la fiducia che la libertà, l'uguaglianza e il recupero della democrazia rappresentativa – rafforzata da strutture di partecipazione, autogestione, cooperazione – possano imporsi come esigenze ineludibili.
Venerdì 22 maggio - La norma giuridica, le fonti del diritto tra Costituzioni e dimensione europea, a cura di Ilaria Usai e Riccardo Bucci
La lezione offrirà strumenti e spunti di ricerca utili a coloro che intendono approcciarsi all’intricato mondo della produzione normativa. Dietro ogni scelta del buon amministratore e legislatore c’è un pensiero politico preciso che si realizza attraverso l’emanazione di norme. Ma quali sono e come si utilizzano gli strumenti che il nostro sistema giuridico mette a disposizione a tal fine? Lo scopriremo e l’approfondiremo insieme.
Potrebbe essere tenuta una lezione conclusiva il 29 maggio o il 5 giugno.
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ATTENZIONE: Le iscrizioni sono accettate solo fino ad esaurimento dei posti disponibili e comunque entro e non oltre mercoledì 26 febbraio 2020.
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